Guardiamo spesso all’inflazione con timore. Per sua stessa natura riduce il valore della moneta nel tempo, con ripercussioni su prezzi, spese e guadagni.

Certo influisce sui mercati, sul portafoglio e sulle scelte in tema di investimenti

Le domande che dovresti porti come investitore sono le seguenti: è davvero importante? In uno scenario inflazionistico dovrei cambiare il mio portafoglio? E se l’inflazione elevata non persistesse?

Facciamo chiarezza, distinguendo innanzitutto ciò che accade per le obbligazioni e per le azioni.

Come l’inflazione agisce sulle obbligazioni?

Oggi lo scenario è questo: i rendimenti delle obbligazioni governative USA sono tornati ai livelli pre pandemia e il rendimento del BUND tedesco a 10 anni è tornato in territorio positivo dopo molti anni.

La velocità con cui stiamo assistendo a un rialzo dei rendimenti obbligazionari sulla base dei dati sull’inflazione e il potenziale di rialzo dei tassi della Fed è sorprendente.

Ma possiamo guardare la stessa dinamica da un altro punto di vista: dopo un’ondata di stimoli fiscali e monetari, causati dalla pandemia, i rendimenti obbligazionari sono tornati ai livelli di pochi anni fa, nonostante un’inflazione molto più alta (ad esempio, negli USA era al 2,3% alla fine del 2019 contro il 7,5% di oggi).

I prezzi delle obbligazioni e i rendimenti delle obbligazioni hanno una relazione inversa, quindi, quando i rendimenti aumentano i prezzi diminuiscono e viceversa.

Obbligazioni e inflazione: un esempio

Ecco il rendimento dell’iShares Global AAA-AA Government Bond, un ETF che investe nelle obbligazioni governative mondiali di alta qualità, da inizio anno perde oltre il 5%.

Sembra assurdo pensare che le obbligazioni di maggior qualità al mondo perdano il 5% in meno di 3 mesi, eppure con l’inflazione a questi livelli, poteva andare molto peggio.

Certo, non è divertente perdere soldi quando si investe in obbligazioni, ma una perdita del 5% la si può avere in mezza giornata nel mercato azionario. 

È importante ricordare che non è l’aumento dei tassi di interesse, di per sé, che è negativo per le obbligazioni, ma l’inflazione. 

L’inflazione è un rischio molto maggiore per le obbligazioni rispetto all’aumento dei tassi.

Alla fine quei tassi più alti si trasformano in rendimenti più elevati per le tue obbligazioni in futuro. Ma l’inflazione intacca il potere d’acquisto dei tuoi soldi nel tempo, soprattutto di quelli che rimangono fermi in conto corrente.

Quali sono gli effetti dell’inflazione sulle azioni?

Le azioni non si comportano come le obbligazioni quando si tratta del loro profilo di rischio-rendimento; hanno una relazione simile quando si tratta di tassi e inflazione.

Il mercato azionario tende effettivamente a resistere abbastanza bene in un contesto di tassi di interesse in aumento. Ciò vuol dire che l’economia va bene, ed è successo molte volte nella storia.

Il mercato azionario non si comporta altrettanto bene quando l’inflazione è in aumento. Pur rimanendo le azioni una delle soluzioni migliori per proteggersi dall’inflazione a lungo termine, una corsa sostenuta dei prezzi può intaccare le azioni nel breve-medio termine.

Azioni e obbligazioni: i rischi dovuti all’inflazione

Warren Buffett negli anni ’70, l’ultima volta che gli Stati Uniti hanno sperimentato un’inflazione superiore alla media (11%, contro una media di periodo del 7%) per un lungo periodo di tempo, si è soffermato proprio sulla tematica.

Il principale punto di partenza di Buffett è che le azioni sono più simili alle obbligazioni di quanto la maggior parte degli investitori creda, specialmente quando si tratta di investire in un ambiente altamente inflazionistico.

“Il motivo principale, credo, è che le azioni, nella sostanza economica, sono davvero molto simili alle obbligazioni.

So che questa convinzione sembrerà eccentrica a molti investitori. Osserveranno immediatamente che il rendimento di un’obbligazione (la cedola) è fisso, mentre il rendimento di una partecipazione (i guadagni delle società) può variare sostanzialmente da un anno all’altro. Abbastanza vero. Ma chiunque esamini i guadagni delle aziende negli anni del dopoguerra scoprirà qualcosa di straordinario: i rendimenti sono stati stabili nel tempo.”

Utilizzando questo ragionamento possiamo pensare alle azioni come a una sorta di “obbligazione perpetua” che non arriva mai a scadenza.

Ma un’inflazione alta sarebbe dannosa poiché gli investitori comunque vedrebbero il loro guadagno eroso dal maggiore costo della vita.

Quindi, un’inflazione elevata può essere dannosa sia per le azioni che per le obbligazioni.

Esempio: cosa succede quando l’inflazione è alta?

Negli ultimi 90 anni, abbiamo quattro casi in cui sia le azioni che le obbligazioni sono scese nello stesso anno nei mercati statunitensi:

La situazione economica in cui ci troviamo quest’anno, con un’inflazione elevata e tassi in aumento, è la configurazione perfetta perché ciò avvenga.

Due di questi quattro casi includevano anni con un’inflazione superiore alla media; superiore al 5% sia nel 1941 che nel 1969.

L’anno è appena iniziato, ma se il trend dovesse rimanere quello visto in questi primi tre mesi, potremmo essere di fronte a una delle poche volte in cui sia le azioni che le obbligazioni chiudono l’anno in territorio negativo.