La pianificazione successoria non è solo per i ricchi! È spesso trascurata, in molti non investono in questa attività, eppure può essere una parte cruciale per garantire che i tuoi obiettivi, qualunque essi siano, vengano realizzati. 

Indicando chiaramente chi deve ricevere i beni o le proprietà, questo tipo di pianificazione consente un passaggio agevole tra le generazioni ed elimina l’ambiguità su chi debba seguire le decisioni future. 

Spesso viene vista come una spesa importante, ma in realtà può essere conveniente e semplice, se si prendono le giuste misure. 

Anche se non disponi di un patrimonio cospicuo, un piano successorio può garantire la massima tranquillità e agevolare i tuoi familiari.

Italia: una panoramica sui passaggi generazionali

Prima di addentrarci in un’analisi dei passaggi generazionali, è bene tracciare un quadro generale della situazione attuale in Italia.

Come ci mostra la tabella, ogni Paese ha una sua specifica regolamentazione, che può rendere più o meno agevole la gestione di questa fase.

I valori relativi all’Italia, mostrano subito come, a livello europeo, dal punto di vista del passaggio patrimoniale, si abbia una situazione favorevole. Gli importi, infatti, sono tra i più contenuti tra i Paesi OCSE.

Cosa significa tutto questo? Che l’Italia appare, da questo punto di vista, una sorta di paradiso fiscale.

Attenzione, però, le differenze con gli altri stati europei si ripercuotono sul gettito dello Stato.


Cosa significa pianificazione successoria?

Se vuoi allocare i tuoi beni e assicurarti di lasciare i tuoi familiari senza pensieri, devi ragionare sulla pianificazione successoria.

Più precisamente devi affidarti a uno strumento indispensabile come la pianificazione successoria, ovvero programmare un percorso attraverso il quale trasmettere il patrimonio alle generazioni future.

Una buona e tempestiva pianificazione successoria ti permette sia di ridurre al minimo l’impatto fiscale, sia di evitare future controversie tra gli eredi.


Pianificazione patrimoniale: due esempi concreti

Per fissare le idee non c’è nulla di meglio che un buon esempio, anzi due.

1. Il primo esempio è quello di un padre di famiglia che desidera devolvere il proprio importante patrimonio finanziario ai quattro figli. Allo stesso tempo, però, intende riservare a sé la gestione delle attività finanziarie e percepirne i redditi fino a quando sarà in vita. 

Esiste un modo per soddisfare entrambe le esigenze del cliente? Una società semplice può essere la risposta.

Il padre potrebbe costituire una società semplice con i figli mediante conferimento delle attività finanziarie e procedere alla donazione ai figli della nuda proprietà della propria quota, riservando per sé l’usufrutto sulla medesima. 

Ciò permetterebbe al padre di effettuare il passaggio generazionale del patrimonio continuando a percepirne i redditi.

Nello statuto della società, inoltre, potrebbero essere introdotte clausole che limitano la trasferibilità delle quote e previsioni che conferiscono diritti particolari a determinati soci (il padre, ad esempio, a fronte di una partecipazione pur minima, potrebbe riservarsi particolari diritti amministrativi e gestori).

2 – Per chiarire ancora di più i concetti, voglio riportare un interessante esempio fatto nell’articolo La successione in Italia è da paradiso fiscale. Durerà?, a cura di Fineco:

“Prendiamo il caso di Sergio, un imprenditore ormai in pensione, che conta un patrimonio da 2 milioni e 600.000 euro, per lo più grazie alla vendita compiuta da Sergio delle due ville di famiglia qualche anno prima della sua scomparsa. In questo caso, sulla parte eccedente il milione – quindi su 300.000 euro, ai due figli di Sergio si applicherebbe l’imposta di successione del 4%, pari quindi a 12.000 euro per ciascuno di loro.

Nel complesso, il costo della successione per ciascun erede sarebbe di 12.000 euro, ossia il 4% sulla quota eccedente la franchigia (1 milione) più l’imposta catastale e l’imposta ipotecaria. Al contrario, se Sergio avesse pianificato per tempo, sarebbe riuscito a trasferire il suo capitale in modo più efficiente, senza disperdere anni di risparmi in un passaggio generazionale non ben programmato”.

Come gestire la pianificazione successoria del patrimonio?

A prescindere dalla strada che sceglierai di seguire e dagli strumenti che utilizzerai, un elemento non può mai mancare: il tempo.

La tempestività è essenziale. È bene organizzarsi e agire con anticipo, se si vuole avere la certezza di ottenere determinati risultati.

Iniziando per tempo con la pianificazione, si possono sfruttare:

  • polizze vita, per avere una tassazione favorevole sulle imposte di successione e per destinare a uno specifico erede parte del patrimonio, 
  • patto di famiglia, può essere efficace ad esempio, per passare l’azienda all’unico figlio interessato a proseguire l’impresa, senza ledere i diritti successori dell’altro figlio e beneficiando di importanti vantaggi fiscali,
  • trust, ad esempio per tutelare un figlio disabile dopo la morte dei genitori,
  • costituzione società semplice, permette di devolvere il proprio patrimonio finanziario ai figli e continuare a gestire le attività finanziarie e percepire i redditi, per propria tutela e per continuare a mantenere un elevato tenore di vita,
  • testamento, per delineare in anticipo quali beni mobiliari e immobiliari vanno a ogni erede, evitando un eccessivo frazionamento del patrimonio immobiliare.

In questo scenario, un professionista capace può guidare tutto il processo, rendendo più facile l’elaborazione del piano e dandoti la certezza che tutto sia curato nei minimi dettagli. 

Non aspettate che sia troppo tardi: fai diventare la pianificazione successoria parte della tua strategia finanziaria oggi stesso!