Tra i vari siti che trattano di finanza personale e i profili social dei cosiddetti fininfluencer, puoi trovare decine di risposte diverse a tantissime domande sul settore. Tra queste non manca quesiti sul tasso di risparmio.
Su questo tema, se navighi un po’ nel web, puoi trovare tante risposte diverse. Una situazione indicativa che sottolinea che una risposta esatta non esiste. Vediamo cosa accade.
Cos’è il tasso di risparmio?
Il tasso di risparmio è un valore percentuale che indica quale parte del reddito riesci a risparmiare. Può riferirsi a un singolo individuo o all’intera famiglia.
La cosa meravigliosa di un sano tasso di risparmio è che si traduce in una sorta di margine di sicurezza.
In pratica significa che, se dovessi avere una diminuzione di entrate a un certo punto della tua vita, avresti bisogno di meno euro da trovare per arrivare a fine mese.
Inoltre, finché non ci sono imprevisti ti permette, investendolo, di crearti un capitale per il futuro.
Come definire un tasso di risparmio target?
Una delle parti più difficili della finanza è che non è come la fisica o l’architettura. Non esistono regole che governano l’universo del denaro.
La finanza personale non è come costruire una casa o un ponte, dove sono richieste specifiche e precise misurazioni. Non ti sarà mai concesso quel livello di precisione per quanto riguarda le tue finanze.
Tuttavia, esistono regole pratiche, come la regola del 50/30/20, che afferma:
- 50% del budget va destinato ai beni di prima necessità (mutuo/affitto, cibo, spese sanitarie, assicurazioni e bollette)
- 30% del budget va destinato al “piacere” (ristoranti, viaggi, intrattenimento…)
- 20% del budget va destinato agli investimenti per raggiungere obiettivi futuri.
Come per ogni regola pratica, ci sono delle eccezioni. Il tuo stile di vita, il luogo in cui vivi, le abitudini di spesa e le circostanze personali giocano un ruolo importante.
Tasso di risparmio: qual è il valore minimo?
Ho ragionato di anno in anno su questo argomento, analizzando ogni sorta di dati e scenari. Oggi la mia esperienza personale e professionale mi consente di dire che un tasso di risparmio minimo dovrebbe essere:
- 10% per qualsiasi nucleo familiare
- 30% per una persona che vive con i genitori e non ha spese di mutuo, affitto, bollette.
Tieni comunque presente che quando si tratta di pianificazione finanziaria a lungo termine, ci sono più supposizioni di quanto la maggior parte delle persone creda.
Bisogna considerare infatti, anche momenti in cui non puoi avere lo stesso risparmio dell’anno precedente, ad esempio se hai appena acceso un mutuo o se sei diventato genitore.
Tasso di risparmio: come gestirlo?
Ci sono alcuni schemi su come gestire un tasso di risparmio target.
Puoi creare un budget annuale che delinea il denaro effettivo che stimi entrerà nel tuo conto corrente e assegnare il resto alle principali categorie di spesa. In tutto questo processo, devi avere un obiettivo di risparmio.
Io per primo faccio proprio così. Non tutti, ovviamente, si comportano alla stessa maniera.
Basta pensare che, quando in un nucleo familiare entrano più soldi, si spende di più. Più che normale: è un segno di progresso!
L’importante è anche risparmiare più denaro quando si guadagna di più. Se la torta sta diventando sempre più grande, va bene mangiarne un po’ di più, ma allo stesso modo dovrebbe anche avanzarne di più.
Un esempio pratico sul tasso di risparmio
Ipotizziamo un guadagno di 50.000 € all’anno e un risparmio del 20% dal reddito. Se il guadagno dovesse salire a 80.000 € all’anno, ad esempio, dopo una grande promozione lavorativa, il segreto è mantenere comunque il 20%.
Risparmierai più denaro e allo stesso tempo avrai la possibilità di spendere di più.
In altre parole, la soluzione, affinché si mantenga questo equilibrio, è tenere lo stesso tasso di risparmio come percentuale del proprio reddito nel tempo.
Sì, sembra ovvio, ma è facile cadere nella trappola di aumentare la spesa senza un aumento proporzionale dei risparmi.
Dato che non esistono risposte perfette nella finanza personale, l’obiettivo dovrebbe essere avere un tasso di risparmio che, anche facendoti rinunciare a delle cose, ti permetta di fare molto di più in futuro con il denaro risparmiato.
Il rovescio della medaglia è riuscire a bilanciare tali rinunce concedendoci comunque delle spese e degli sfizi.
Tutti dovremmo sapere quali sono i nostri obiettivi finanziari e in che fase della vita ci troviamo, se vogliamo essere noi a controllare i nostri soldi, e non viceversa.
È una questione di equilibrio!