In una delle sue ultime interviste prima di morire, è stato chiesto a Charlie Munger cosa avrebbe potuto fare di diverso nella sua vita.
Munger ha risposto così: “Sapere qual è il mio ambito di competenza mi ha tenuto totalmente lontano dall’avventurarmi in altre attività, ma non sono poi così contento. Avrei potuto fare molto meglio se fossi stato un po’ più intelligente, un po’ più veloce”.
A questa dichiarazione, l’intervistatore, stupito, ha cercato di approfondire: “Di cosa sta parlando? Ha avuto successo in tutto ciò che ha fatto nella vita. Cosa avrebbe potuto fare di diverso?”.
Munger: “Avrei potuto avere più trilioni invece di più miliardi”.
Un patrimonio di quasi 3 miliardi di dollari; Munger era bravo come pochi nel comprendere la psicologia, gli incentivi e il comportamento umano. E ancora non poteva fare a meno di chiedersi se avrebbe potuto essere più ricco!
Ma quando ci si può definire ricchi? E quali sono i meccanismi mentali che ci attanagliano, così come hanno fatto con Munger, quando si parla di denaro e non ci fanno sentire soddisfatti?
Cosa significa essere ricchi?
Molte persone firmerebbero per avere, ad esempio, 5 milioni di euro. A una prima sensazione di benessere, tuttavia, potrebbe subentrare la sensazione di essere i ricchi più poveri d’Europa.
L’affermazione può risultare un po’ forte, ma seppur milionario, ci si potrebbe sentire “poveri” rispetto ad altre persone estremamente facoltose.
Quando si diventa ricchi, si inizia a spendere più soldi, frequentare ambienti più ricercati e uscire con gente ancora più ricca. In altre parole, è possibile che si generi un forte senso di inadeguatezza.
Il denaro può farti sentire a tuo agio. Può acquistare comodità e lusso, oltre a istruzione e cure mediche. Ma non è scontato che i soldi ti rendano soddisfatto e ti facciano sentire bene né tantomeno ricco.
Chi sono i ricchi oggi?
La CNBC ha recentemente condiviso alcuni dati del sondaggio che supportano questa idea: anche tra i milionari, oggigiorno solo l’8% si definirebbe ricco.
Secondo un recente sondaggio di Ameriprise Financial condotto su oltre 3.000 adulti, circa il 60% degli investitori con un patrimonio investibile di 1 milione di dollari o più ha dichiarato di appartenere alla classe medio-alta. In pratica, il 31% si considera decisamente di classe media.
Se tu fossi un americano con 1 milione di dollari in beni investibili non saresti né della classe media né della classe medio-alta: saresti ricco!
Ci sono circa 16 milioni di famiglie americane con un patrimonio di 1 milione di dollari o più, ma quel numero include la prima casa, quindi il numero con 1 milione di dollari in beni investibili è molto più piccolo. Probabilmente stiamo parlando di qualcosa come il 5% della popolazione.
Inoltre, tra chi guadagna più di 175.000 dollari all’anno, ovvero all’incirca il 10%, un quarto ha affermato di essere “molto povero”, “povero” o “arrangiarsi, ma le cose vanno male”.
Anche una parte di coloro che hanno guadagnato più di 500.000 e 1.000.000 dollari ha affermato la stessa cosa.
Nonostante il loro elevato patrimonio netto, solo il 44% di tutti i milionari si sente “molto a suo agio”, ha rilevato un altro rapporto di Edelman Financial Engines.
Lo stesso principio vale per l’Europa, anche se i numeri possono essere sensibilmente diversi.
Dobbiamo quindi chiederci: queste persone sono tutte deliranti o sono semplicemente umane? Proviamo a rispondere separando l’aspetto tecnico da quello emotivo.
Come viene definita la ricchezza in finanza?
La ricchezza in finanza è un concetto fondamentale che va oltre il semplice accumulo di denaro. Si tratta di creare un portafoglio finanziario solido e diversificato, capace di generare rendimenti sostenibili nel tempo.
La diversificazione degli investimenti è una strategia chiave per raggiungere questo obiettivo. Essa implica la distribuzione del capitale su diverse classi di asset, come azioni, obbligazioni, immobili e altri strumenti finanziari.
Questa pratica non solo riduce il rischio complessivo del portafoglio, ma offre anche opportunità di guadagno in vari contesti di mercato.
Investire in modo intelligente e diversificato è il percorso verso la costruzione di una ricchezza finanziaria duratura e resistente alle fluttuazioni del mercato.
Quanti soldi ti servono per essere felice?
Torniamo per un attimo a Munger. Lo abbiamo già detto: un ampio patrimonio e altissime capacità finanziarie, eppure, anche lui si è ritrovato a esternare un certo senso di insoddisfazione.
Se una delle menti più sagge è preda della stessa trappola psicologica in cui cadono molti ricchi, che possibilità abbiamo di evitare lo stesso meccanismo? Nessuna, ovviamente.
La risposta alla domanda sull’ammontare del capitale che ci farà sentire felici, sarà sempre: di più.
Sono giunto all’idea che questa risposta vada bene purché si riconosca che è nella natura umana. È proprio così che siamo calibrati. Non c’è niente di sbagliato in te, se è così che ti senti.
Ed ecco la riflessione più importante: la contentezza verrà sempre dagli aspetti della tua vita che vanno oltre le finanze.
Hai bisogno di famiglia, amici, attività, hobby ed esperienze per riempire il vuoto che i soldi non potranno mai colmare.
Il denaro può portarti molto lontano nella vita, ma non può portarti alla piena realizzazione!