Agire troppo spesso sul mercato in un breve lasso di tempo; riservare un enorme capitale su un solo investimento; mantenere troppe posizioni aperte sul mercato. In tutti questi casi possiamo parlare di overtrading, ovvero la tendenza a essere troppo attivi con i movimenti finanziari.
Tutto dipende da bias comportamentali che colpiscono esperti e meno esperti. Il pregiudizio d’azione o action bias, in particolare, è una delle trappole psicologiche più pericolose negli investimenti. E non perché sia difficile da comprendere, ma perché è difficile resistergli.
Si manifesta come responsabilità, diligenza e intelligenza, quando in realtà è spesso una reazione alla paura, al disagio o all’ego.
Tieni presente che i mercati saranno sempre in fluttuazione, i cicli di notizie inneggeranno all’urgenza e la mente ogni volta reagirà cercando modelli, minacce e opportunità.
La differenza tra un investitore di successo e uno senza successo, tuttavia, molto di rado riguarda la conoscenza dei processi; molto più spesso riguarda il comportamento e la reazione emotiva.
Come gestire il pregiudizio d’azione e l’overtrading?
Comprendere il pregiudizio d’azione non è sufficiente per superarlo. Questo perché il problema non è intellettuale, ma emotivo. L’inazione sembra pigrizia, indifferenza o sconsideratezza.
Questo disagio è ancora più amplificato dal mondo che ci circonda: i canali di notizie finanziarie, le app di brokeraggio, i social media e persino gli amici benintenzionati incoraggiano l’attività.
Infatti le società di brokeraggio, anche quelle a zero commissioni, traggono profitto dalle negoziazioni. Così come i media prosperano sui drammi di mercato. Di conseguenza, gli investitori vengono bombardati da messaggi che promuovono l’idea che fare qualcosa – anche una cosa qualsiasi! – sia meglio che restare fermi.
A questa situazione va sommato un elemento psicologico più profondo: l’illusione del controllo.
Ci piace credere di poter influenzare i risultati, anche quando il sistema è in gran parte casuale: nel momento in cui clicchiamo sui pulsanti per piazzare i nostri ordini, ribilanciare i nostri portafogli o reagire alle notizie, si crea un falso senso di controllo.
In realtà ci stiamo muovendo in un ambiente governato da fattori al di fuori della nostra influenza.
Negli investimenti, l’action bias porta a una tragica ironia: le azioni pensate per farci sentire più sicuri spesso ci fanno sbagliare e ci rendono più poveri.
3 consigli per contrastare l’overtrading
Cosa possiamo fare per difenderci da questo meccanismo? Puntare sulla forza di volontà non serve. La soluzione, piuttosto, si cela all’interno di regole, al sicuro delle quali, non ci si trovi più in balia delle emozioni.
Ecco alcune idee pratiche che possono aiutarti a ridurre al minimo l’impatto di un’eccessiva attività negli investimenti.
1. Automatizza gli investimenti
Gli investimenti mensili automatici, come i PAC (piani di accumulo), eliminano completamente il processo decisionale.
Quando investire diventa un’abitudine, infatti, non c’è bisogno di controllare le notizie o di cronometrare il mercato. Investi perché è la regola e non per come ti senti.
2. Riduci la frequenza dei controlli sul portafoglio
Più spesso controlli il tuo portafoglio, più sentirai il bisogno di fare qualcosa. Studi comportamentali dimostrano che gli investitori che monitorano ogni giorno i loro portafogli sono più ansiosi e più propensi a fare trading, anche quando è inutile.
Controlla i tuoi investimenti una volta al mese, se non addirittura, una volta al trimestre; questo diverso approccio può migliorare sia i tuoi rendimenti che la tua tranquillità.
3. Pratica “l’inattività programmata”
Uno dei modi più efficaci per contrastare il pregiudizio d’azione è di programmare in modo consapevole periodi di inazione negli investimenti. Ciò significa accettare che, il più delle volte, la cosa migliore che puoi fare per il tuo portafoglio è dimenticartene e non toccarlo.
È un po’ come piantare un seme per far crescere un albero: non scavi ogni settimana per controllare se sta crescendo oppure no. Invece, prepari il terreno, pianti il seme, lo annaffi di tanto in tanto e lasci che il tempo faccia il suo lavoro.
Investire funziona allo stesso modo: il tuo obiettivo non è vincere giorno per giorno o superare in astuzia il mercato, ma resistere alla costante tentazione di interferire.
Padroneggiare l’arte dell’“l’inattività programmata” potrebbe essere l’abilità più redditizia che puoi coltivare come investitore.
Ogni volta che senti l’impulso di modificare il tuo portafoglio, di vendere in preda al panico o di lanciarti sul prossimo titolo azionario più gettonato, fermati e chiediti: questa azione sta migliorando le mie possibilità a lungo termine o sta soltanto alleviando la mia ansia a breve termine?
Ricorda: la sfida più grande negli investimenti non è imparare a fare di più, ma imparare a fare di meno.