Era nella mia libreria da qualche anno, non ero mai riuscito a leggerlo, perché focalizzato sempre su libri di finanza. Di cosa parlo? Del libro autobiografico di Andre Agassi.
Tra i vari episodi narrati, viene raccontato com’è stato vincere il suo primo torneo del Grande Slam a Wimbledon. La percezione di Agassi da parte di tutti è cambiata, tuttavia vincere non ha cambiato il modo in cui lui si sentiva riguardo a se stesso:
“Ma non credo che Wimbledon mi abbia cambiato. Mi sento, infatti, come se mi fosse stato svelato un piccolo sporco segreto: vincere non cambia nulla. Ora che ho vinto uno slam, so qualcosa che pochissime persone al mondo possono sapere. Una vittoria non è piacevole quanto una sconfitta è negativa, e la sensazione positiva non dura tanto quanto quella negativa. Neanche un po’”.
Questo segreto è vero nello sport e in molti altri aspetti della vita: è molto più doloroso perdere di quanto sia piacevole vincere. Anche quando si parla di denaro.
Cosa si intende per perdite finanziarie?
Si tratta delle perdite ottenute, in un determinato periodo di tempo, dal valore di un investimento finanziario.
In pratica, subisci una perdita quando vendi uno strumento finanziario a un prezzo minore rispetto a quello d’acquisto.
In una parola è quella che in contabilità viene indicata come minusvalenza.
Cosa provocano le perdite finanziarie?
“No, ha detto Danny, i soldi persi non sono la stessa cosa dei soldi guadagnati. Le perdite sono due volte più dolorose dei guadagni. Ha chiesto ai partecipanti alla conferenza: Se perdessi $ 100 lanciando una moneta se esce croce, quanto dovresti vincere con testa prima di accettare la scommessa? La maggior parte di noi ha detto $ 200 o più”.
Questo estratto del toccante tributo scritto da Jason Zweig a Daniel Kahneman, morto a fine marzo e tra i migliori conoscitori della condizione e dell’animo umano, sottolinea proprio l’importanza delle sue idee su come le perdite ci influenzano.
L’avversione alla perdita espressa da Kahneman è forse il concetto monetario più importante di tutti.
Le perdite influiscono sulle tue emozioni legate al denaro in tanti modi:
- causando il panico nei mercati
- cambiando la tua percezione del rischio
- influenzando le tue decisioni di investimento in futuro.
Ma ancora prima di una perdita effettiva, anche solo la paura di perdite eventuali può indurre gli investitori a creare allocazioni di portafoglio non ottimali.
Le perdite possono costringere gli investitori a mantenere posizioni in perdita perché non venderanno fino al pareggio, se mai arriverà.
L’inflazione stessa è una perdita di potere d’acquisto, il che spiega perché è un argomento così pieno di carica emotiva.
Come approcciarsi alle perdite finanziarie?
La capacità di gestire le perdite è ciò che distingue gli investitori di successo da quelli che non hanno successo.
Sei nei guai se le perdite ti portano a reagire in modo eccessivo o a commettere grossi errori nei peggiori momenti possibili. Non puoi farcela nel mercato azionario se non hai la capacità di gestire le perdite.
Nessuno può garantire quali saranno i rendimenti futuri del mercato azionario, ma possiamo essere certi che prima o poi ci saranno perdite spaventose.
È così per tutti: 20 anni fa ho perso 4.000 euro in obbligazioni di una società poi fallita. Negli anni successivi ho recuperato quella somma N volte grazie agli investimenti, ma quell’operazione sbagliata è ancora vivida nella mia memoria e pesa molto di più di tante operazioni di successo.
Come ho già detto: ogni volta che si perde è molto più doloroso rispetto alle belle sensazioni che si provano quando si vince. È la natura umana.
Approcciarsi in modo corretto alle perdite è uno degli aspetti più importanti dell’investimento. A volte, mantenere la rotta richiede vivere un po’ di disagio nei confronti dei propri investimenti.
Pensaci bene: se esistesse una soluzione facile, tutti la seguirebbero. Invece, non esiste una soluzione facile quando si tratta di investire.
Gestire le emozioni è ancora più importante di come gestisci il tuo portafoglio.
Per non lasciarti travolgere dalle emozioni del momento, puoi lavorare su due aspetti essenziali:
- riconoscere come l’avversione alla perdita può influenzare i tuoi sentimenti e le tue reazioni
- affiancarti a un consulente esperto che possa guidarti nella giusta direzione.
Il confronto con una persona esterna, professionista, ti garantisce di mantenere i nervi saldi anche quando ti sembra di sprofondare e, soprattutto, di seguire la strategia prestabilita per raggiungere i tuoi obiettivi.