Il 2022 ha portato sui mercati un po’ di quella volatilità che è mancata per tutto lo scorso anno, con i principali indici azionari che hanno ritracciato di circa il 5% dai valori di fine 2021.
Ora tutti si chiedono: “cosa succederà nei mercati nel 2022?”. A mio parere non è questa la domanda corretta da fare.
Ben Graham ha sempre sottolineato che il mercato non è un analista fondamentale, è un barometro del sentimento degli investitori.
Gli investitori hanno una visione limitata di ciò che sta realmente accadendo in termini di fondamentali e qualsiasi ragionamento che sta dietro ai loro acquisti e vendite è oscurata dalle loro oscillazioni emotive.
Sarebbe sbagliato, quindi, interpretare la recente volatilità come se il mercato sapesse che si prospettano tempi difficili.
Come ho già spiegato molte volte, prevedere il successivo movimento dei mercati è un gioco da perdenti.
La domanda giusta da fare è: cosa posso controllare? E cosa no?
Controllo del mercato azionario
Proviamo a rispondere alla domanda che ci siamo appena posti. Prima di tutto dobbiamo considerare tutti gli elementi in gioco:
- prezzi delle azioni
- rendimenti futuri
- rischio che sei disposto ad assumerti
- tempo dell’investimento
- aspettative sull’investimento.
Tutti questi aspetti possono essere, a questo punto, classificati in due grandi categorie: ciò che possiamo controllare e ciò che non possiamo controllare.
Il tuo comportamento e le tue aspettative sono sotto il tuo controllo, così come la quantità di rischio che desideri correre e il tempo che hai a disposizione.
I prezzi delle azioni e i rendimenti futuri non sono sotto il tuo controllo e quindi devi lasciarli a ciò che sanno fare meglio, cioè fluttuare.
Finanza comportamentale
Per orientarsi tra gli atteggiamenti degli investitori e i movimenti dei mercati, è a nostra disposizione la finanza comportamentale.
Si tratta del punto di unione tra economia e psicologia. Partendo dal presupposto che le persone non agiscono in modo del tutto razionale e i mercati non sono efficienti, si cerca di comprendere come gli aspetti emotivi e sociali influenzano scelte e investimenti.
3 sono gli elementi principali su cui si concentra la finanza comportamentale.
1. Emozioni
La componente emotiva è ciò che ci caratterizza come persone, impensabile non tenerne conto quando ci si trova di fronte a un investimento.
Paura, incertezza, o al contrario, eccesso di sicurezza e avidità, possono condurre a scelte affrettate, istintive, non sostenute da ragionamenti obiettivi e concreti.
Anche il ricordo di esperienze passate, negative o positive, possono orientare gli investimenti, senza che ci siano delle evidenze concrete a sostegno della decisione.
In casi molto estremi, l’emotività può prendere il sopravvento al punto da generare meccanismi molto simili al gioco d’azzardo: ad esempio, si può affrontare un rischio eccessivo nel tentativo di rientrare in pari dopo una perdita.
2. Errori cognitivi
In questo caso si valuta la parte più razionale coinvolta nelle decisioni. Eppure possono esserci degli errori dovuti a eccesso di sicurezza o alla volontà di perseverare in determinati comportamenti.
Si inserisce in questo filone proprio la convinzione di poter controllare elementi in realtà non controllabili. Uno tra tutti, come abbiamo appena visto: i mercati.
3. Movimenti del mercato
È il punto centrale delle considerazioni prima di un investimento, ma, come ho già chiarito, è anche la parte non controllabile.
I mercati non seguono un percorso preciso, sono irrazionali e imprevedibili. Possono esserci anomalie, variazione di prezzi e improvvisi cambi di rotta.
Questa caratteristica inefficienza è determinata proprio dai comportamenti degli investitori, che non sono regolari e statici. E non possono essere la base per delle decisioni programmate e lungimiranti, ci si ritroverebbe, infatti, in balia del mercato stesso.
Come controllare il mercato e gli investimenti?
Lo psicologo Daniel Kahneman diceva: “se conti i tuoi soldi ogni giorno, sarai infelice”.
Che insegnamento possiamo trarne? Se investire sui mercati è un progetto a lungo termine per te, seguire costantemente il loro andamento è una pessima idea. È la cosa peggiore che puoi fare, perché si è molto sensibili alle perdite a breve termine.
Eppure ci si concentra soltanto sui rendimenti, che sono l’unica cosa che non possiamo controllare!
Cambia punto di vista. Meglio concentrarsi su ciò che è sotto il tuo controllo:
- il rischio del tuo portafoglio: puoi decidere prima e durante il tuo investimento a quale volatilità massima puoi andare incontro, gestendo correttamente il rischio
- i costi: quali strumenti utilizzare dipende anche da te. Scegliere strumenti a basso costo (vedi gli ETF) ti garantirà una maggior efficienza di portafoglio
- il tempo: concedere ai tuoi investimenti il giusto orizzonte temporale è fondamentale ed è una decisione che dipende solo da te
- i comportamenti: mantenere con disciplina la strategia pianificata senza cedere alle emozioni.
Prevedere l’andamento dei mercati non è possibile. Se questa può sembrare una cattiva notizia, la buona notizia è che puoi fare molto di più: controllare gli aspetti che determineranno davvero il successo dei tuoi investimenti e il raggiungimento dei tuoi obiettivi.