C’è chi eredita un patrimonio e chi lo lascia in eredità. A prescindere dalla categoria in cui ti trovi, sei chiamato a scelte importanti rispetto a patrimonio e ricchezza.
Entro il 2028 in Italia passeranno da una generazione a quella successiva oltre 180 mld €, che diventeranno 300 mld € entro il 2033.
I prossimi dieci anni saranno segnati da mutamenti demografici, sì, ma anche da una rivoluzione tecnologica; e assieme comporteranno un grande passaggio generazionale.
In questo processo, cambieranno le priorità ed il modo di intendere il patrimonio dei futuri successori: la nuova generazione.
Come il nuovo concetto di ricchezza influenza le finanze?
Ognuno ha la sua personale interpretazione di ricchezza, ma nessuno dubita del suo potere di cambiare le cose.
Sono sempre più evidenti le differenze tra i concetti di ricchezza per la nuova generazione rispetto a quella che ha oggi in mano la maggioranza della ricchezza.
Mettiamo, allora, a confronto le caratteristiche e il pensiero della nuova generazione con l’approccio e le domande della generazione attuale, sul tema del passaggio del patrimonio.
Nuova generazione: un identikit
La nuova generazione ha un atteggiamento e una prospettiva diversa rispetto alla generazione attuale: avere un obiettivo sta rapidamente diventando un tratto distintivo della ricchezza e questo principio può determinare il modo in cui si organizzano le proprie finanze.
Ma quali sono le caratteristiche della nuova generazione in relazione alla gestione del patrimonio?
- In molti casi preferisce non subentrare e portare avanti l’attività di famiglia, prediligendo, invece, assecondare le proprie passioni.
- Sente il peso delle aspettative familiari.
- Non si approccia in modo del tutto consapevole al mondo finanziario e ritiene che argomenti come la pianificazione patrimoniale e successoria debbano essere affrontati meglio in famiglia.
- È sensibile alle tematiche ambientali ma non ha mai investito nella sostenibilità.
- Vede la figura di un private banker come punto di riferimento nella gestione patrimoniale e pensa debba avere un ruolo più ampio nei vari passaggi della vita legati alle finanze.
Insomma, oggi l’idea principale sembra essere quella per cui non si dovrebbe investire solo in vista di un rendimento finanziario, ma è meglio usare il patrimonio di famiglia per imprimere una svolta positiva alla società in cui viviamo.
Un concetto del tutto in linea, ad esempio, con la crescente attenzione per strumenti di investimento sostenibili.
Quali sono i principali dubbi sul trasferimento di patrimonio?
Dall’altra parte, ci sono i detentori attuali del patrimonio che si fanno molte domande in tema di pianificazione successoria. Tra quelle più comuni troviamo :
- Come e quando è opportuno trasferire il mio patrimonio?
- Sono sicuro di voler rinunciare già oggi al controllo sui miei beni?
- Come organizzerò il trasferimento del mio patrimonio?
- Qual è l’età ideale per i miei figli (e/o nipoti) per ereditare il patrimonio familiare?
- In che modo le generazioni future potranno proteggere il patrimonio in periodi di crisi o importanti eventi di vita?
Si tratta di dubbi più che legittimi, il passaggio generazionale della ricchezza, o più in generale del patrimonio, è una delle tematiche finanziarie più delicate e complesse. Oltre che essere spesso oggetto di molti tabù. Concentriamoci per un attimo proprio su quest’ultimo aspetto.
Qual è l’approccio delle famiglie nel passaggio del patrimonio?
È noto che nelle famiglie si parla troppo poco di soldi. I genitori faticano a coinvolgere i figli, i quali, un po’ perché disinteressati un po’ perché timorosi di sembrare inopportuni, non fanno domande.
In famiglia, tuttavia, si dovrebbe parlare di soldi, è uno snodo vitale. E bisognerebbe farlo fin da subito, soprattutto per allineare i concetti di ricchezza.
Una chiacchierata consapevole e trasparente eviterebbe molte situazioni spinose nel futuro.
Gli studi, infatti, rivelano che le dispute familiari tra diverse generazioni su questioni finanziarie hanno spesso origine da una cattiva comunicazione in giovane età. Basta pensare che il 72% dei trasferimenti di beni in cui sono insorte complicazioni è associato a fratture comunicative.
Ma non è tutto. Ben oltre la metà delle famiglie riscontra problemi di diversa natura al momento del trasferimento del patrimonio e della ricchezza alla generazione successiva. E solo poco più della metà delle famiglie ha elaborato un piano di successione.
In poche parole, si tratta di un approccio molto confuso e poco efficace, dovuto probabilmente a una scarsa tendenza a confrontarsi quando si tratta di denaro e investimenti, che, però, rischia di danneggiare il patrimonio e la ricchezza costruiti nel tempo da ogni generazione passata.
Come conciliare i modi diversi di guardare alla ricchezza?
Ciò che conta è: cosa significa ricchezza per te? Riunisci la tua famiglia e fatevi questa domanda. Il primo passo è comprendere le vostre priorità, sia come individui che come famiglia.
Un consulente finanziario può aiutare molto in questo confronto e in questa evoluzione. Se si pensa che circa l’80% dei patrimoni gestiti da Private Banker appartiene a clienti over 55, questo aspetto diventa ancora più rilevante per trovare un punto di incontro tra le generazioni.
Il mio consiglio come professionista è di avviare presto un dialogo tra generazioni su questi temi, mantenendosi su toni informali e colloquiali.
Una volta comunicati alcuni principi di base e fatto il punto sulla situazione familiare, la nuova generazione potrà essere coinvolta in discussioni più strategiche, relative ad esempio alla gestione degli investimenti e alla pianificazione successoria.
Un buon confronto oggi può regalare un’inestimabile serenità futura.