Lavorare come private banker e consulente patrimoniale, tra le altre cose, significa anche essere abituati a ragionare su patrimoni che vanno da qualche migliaia fino a milioni di euro, se non addirittura a miliardi…

Si tratta di confrontarsi con persone che pensano e agiscono su scale di valori totalmente differenti. Basta pensare che per gestire i patrimoni più abbondanti, spesso legati alle famiglie facoltose, vengono create delle società private, i family office

Partendo da una ricerca di Goldman Sachs (società leader nel settore degli investimenti), cerchiamo di capire come agiscono questi family office e come un consulente patrimoniale rappresenti una valida alternativa per la cura di un grande patrimonio.


Cosa si intende per grandi patrimoni?

In finanza, questa espressione indica un insieme di beni, titoli e investimenti che superano una determinata soglia di valore monetario. Soglia che varia a seconda del paese e della legislazione vigente. 

In genere, è costituito da immobili, investimenti di elevato valore, conti bancari e beni di lusso, come auto o barche.

L’obiettivo principale di chi ha un grande patrimonio a disposizione è di proteggerlo, farlo crescere e trasmetterlo ai propri eredi.

Tuttavia, non è facile mantenere un grande patrimonio e una gestione sbagliata può portare a perdite ingenti. Richiede una pianificazione finanziaria adeguata e un occhio attento al mercato. 


Dove e come investono i family office: alcuni dati di Goldman Sachs

Cosa ha scoperto Goldman Sachs nella sua ricerca? Passiamo in rassegna alcuni dei risultati principali.

Dei 166 family office intervistati:

  • più del 90% gestisce oltre 500 milioni di dollari 
  • quasi il 75% gestisce più di 1 miliardo di dollari.

Poco più della metà di questi family office si trova negli Stati Uniti, mentre il resto è sparso tra Europa e Asia.

La ricerca rivela anche che i ricchi sono ancora legati a prodotti di investimento complicati e costosi come:

  • hedge fund
  • fondi di private equity
  • fondi di capitale di rischio.

A questi vanno comunque aggiunti degli investimenti “alternativi”. Tra poco approfondiremo di cosa si tratta.

Scopriamo, inoltre, che un terzo di questi magnati sta spendendo parte del proprio denaro nelle risorse digitali:

  • criptovalute
  • NFT
  • investimenti nell’innovazione elettronica.

Infine, la ricerca rivela anche che solo il 28% dei loro fondi sono nei mercati azionari quotati. Considerando una discesa del 5% dell’indice MSCI World, rispetto a 2 anni fa, e che nello stesso periodo la quota di azioni dei super ricchi è scesa del 10%,possiamo dedurre che i family office sono stati venditori netti durante il mercato ribassista. Che è l’opposto di quello che si dovrebbero fare durante un ribasso.

Insomma, quello che ci dicono questi dati è che, probabilmente, molti di noi farebbero molto meglio con molti meno soldi.

Family office e gestione dei grandi patrimoni: investimenti alternativi

Poco fa ho accennato a degli investimenti “alternativi”, ecco di cosa stavo parlando.

Goldman Sachs ha scoperto che i family office investono uno sbalorditivo 44% del loro denaro proprio su questi investimenti, che racchiudono: 

  • private equity
  • fondi immobiliari e infrastrutturali privati
  • hedge fund 
  • fondi di credito privati

Tuttavia, questi prodotti dovrebbero essere visti quasi come “beni di lusso”, non come investimenti. 

E non è tutto. Guardiamo, ad esempio, gli hedge fund: in genere fanno peggio di un semplice portafoglio a basso costo nel tempo, a causa delle commissioni elevate che rendono quasi impossibile per gli investitori guadagnare.

Quindi, su quali investimenti alternativi ci si dovrebbe concentrare con un grande patrimonio?

La chiave è in questa considerazione: gli investimenti alternativi, se inseriti nella giusta percentuale, riducono la volatilità del portafoglio, quindi dovrebbero essere decorrelati quando sia le azioni che le obbligazioni si muovono nella stessa direzione. 

Negli ultimi due anni, ciò è accaduto in un settore specifico: le materie prime.  L’ampio indice delle materie prime è aumentato del 30% e l’oro è aumentato del 12%. 

Eppure l’investimento dei family office nelle materie prime è stato solo dell’1%. In altre parole, l’unico investimento alternativo che valeva davvero la pena di essere fatto è proprio quello che è mancato completamente.

Come un consulente patrimoniale può gestire un grande patrimonio?

Oltre al family office, i possessori di un patrimonio importante possono rivolgersi a un consulente patrimoniale.

La pianificazione finanziaria, la diversificazione degli investimenti e il costante monitoraggio della performance degli asset sono solo alcune delle attività che può svolgere per curare un grande patrimonio.

Grazie alla sua rete di collaboratori e alle competenze specifiche – in settori come tax advisory, art advisory, filantropia… – può anche fornire ai clienti informazioni e suggerimenti per evitare rischi finanziari e per proteggere il loro patrimonio. 

Per questo motivo, sono figure professionali sempre più richieste per aiutare il  mantenimento di grandi fortune e una gestione finanziaria stabile e redditizia.

Un’ultima riflessione sull’utilità di un professionista quando si hanno grandi patrimoni.

Più sei ricco, più facile dovrebbe essere investire. Questo perché puoi cavalcare un mercato ribassista senza rischiare i soldi che ti servono per le necessità quotidiane. Eppure ciò non accade.

Avere così tanta disponibilità va a complicare le cose, prendendo strade poco vantaggiose e pagando costi di gestione elevati. 

Al contrario, per patrimoni più piccoli, quelli più comuni per un individuo medio, abbiamo un minor margine di errore e proprio per questo dobbiamo avere una migliore pianificazione finanziaria e patrimoniale.

In entrambi i casi un occhio esterno e professionale può dare il giusto equilibrio per tutelare e valorizzare il patrimonio.

Una bella alternativa rispetto ai super ricchi che continuare a sprecare un sacco di soldi, no?