Quale dovrebbe essere il corretto approccio al mondo degli investimenti e della finanza? Un tema abituale per il mio lavoro.
Ma cosa cambia se a farsi questa domanda è un giovane investitore di ventisei anni? Ho cercato di assumere questo punto di vista e pensare a quali consigli il “me” quarantunenne di oggi darebbe al me di quindici, venti anni fa.
Nei miei abbondanti venti anni di attività, ci sono state così tante esperienze, che posso dare alcuni suggerimenti a un giovane, proprio sulla base di ciò che ho imparato. Vediamo quali.
Come gestire gli investimenti da giovane?
Ecco un elenco di consigli che mi sentirei di dare al “Diego” di quindici anni fa e a tutti i giovani:
- investi “a modo tuo”, non cambiare chi sei per adattarti agli altri
- abbi coraggio, anche di fronte alle avversità, consapevole che come investitore ci saranno molte difficoltà da affrontare
- accetta qualsiasi risultato tu ottenga, perché ciò che è sotto il tuo controllo è come reagisci al risultato e mai il risultato stesso: puoi pentirti di un risultato negativo, o prenderlo come una lezione e andare avanti
- continua a imparare, perché niente costruisce la carriera di un investitore meglio dell’apprendimento continuo. Impara dalle tue esperienze e dai tuoi errori, ma anche dalle esperienze e dagli errori degli altri
- non fare previsioni, perché raramente ne farai una corretta. Sii umile e accetta che di alcuni argomenti potresti anche non sapere nulla. Il fisico Richard Feynman in una frase celebre ci ha ricordato che si può anche dire “non ne so abbastanza per esprimere un’opinione”
- sii paziente, molto paziente, perché è così che si crea la ricchezza.
Il consiglio più importante per giovani investitori
Tutti i consigli appena visti sono molto utili, ma ce n’è uno essenziale, che si può imparare dai due mostri sacri degli investimenti, Charlie Munger e Warren Buffett: “Gioca a giochi che puoi vincere”.
Ciò che devi fare, è restare nella tua cerchia di competenze – gioca ai giochi in cui sai di poter vincere – perché è lì che hai una grande possibilità di fare bene come investitore.
Qualche anno fa chiesero a Warren Buffet: “Come si fa a battere Bobby Fischer (il campione di scacchi)?”.
Buffet rispose: “Giocando a qualsiasi gioco tranne che a scacchi, meglio se ad un gioco in cui so di essere bravo”.
Questo consiglio e il suggerimento di attenersi alla propria cerchia di competenza è semplice, logico ed efficace, soprattutto per un giovane.
Dopotutto, cosa potrebbe essere più facile di capire che quando non sai cosa stai facendo, rischi di più di quando sai cosa stai facendo? Eppure, forse proprio a causa di tale semplicità, l’idea di attenersi alla propria cerchia di competenza non ci viene facile.
Quali errori comuni è meglio evitare per giovani investitori?
Gli esseri umani, per natura, sono esseri sicuri di sé e intraprendenti. E quando l’eccessiva sicurezza trova spazio in campi che coinvolgono ampi guadagni, come talvolta avviene negli investimenti, si trovano molte persone che si avventurano in aree in cui non hanno competenza e “giocano a giochi” di cui non sanno nulla.
In particolare, ciò implica investire in azioni di cui non sai nulla, ma lo fai solo perché vedi i tuoi amici e altre persone che ci guadagnano. O magari hai guardato un video su YouTube o un post sponsorizzato sui social.
Gli investitori che si abbandonano a tutto questo spesso si dirigono verso grosse perdite future.
Fai, quindi, attenzione a questi errori comuni:
- quando non capisci le azioni bancarie o chimiche o farmaceutiche, non investire in questi tipi di azioni
- se non capisci i derivati o le criptovalute, evitali
- quando non sai con certezza dove andranno le tue azioni (nessuno lo sa), non fare debiti per investire
- se non sei un analista finanziario o un esperto del settore, non comprare azioni singole.
Ma tutti noi amiamo l’avventura e, prima o poi, giocheremo a uno o più di questi giochi in cui la probabilità di vincita è troppo bassa e finiamo per perdere la nostra ricchezza, la nostra tranquillità e talvolta la nostra carriera.
Pur lavorando nel settore da oltre venti anni, ho imparato questa lezione solo negli ultimi sei anni, quando sono uscito dal settore bancario tradizionale. Guardando indietro, mi rendo conto di non essermi quasi mai avventurato al di fuori della mia cerchia di competenza, e questo mi ha aiutato a non buttare soldi, negli investimenti e in altre aree della vita.
William Green, autore di “Richer, Wiser, Happier: How the World’s Greatest Investors Win in Markets and Life”, relativamente ai suoi investimenti, ci dice:
“… sono abbastanza intelligente da sapere che devo affidarmi a qualcuno. Vedo facilmente la differenza tra un consulente finanziario e me. È palese che “io non sono loro”, non ho le loro competenze, non ho la loro esperienza, e non ho i loro supporti informatici. Quindi, dare i miei soldi in gestione a persone che sono meglio predisposte per questo gioco, è stato incredibilmente utile. Ho avuto l’umiltà di accettare il mio limite. È meglio dare i soldi alle persone che sono programmate per questo gioco”.
Come un giovane investitore può diventare un investitore consapevole?
Parti da un presupposto: poche, pochissime, persone sono predisposte per investire in autonomia. A tutti gli altri conviene lasciare che ai loro investimenti pensi qualcuno di esperto e competente.
Quindi, se gli investimenti non sono proprio il tuo forte, puoi fare così:
- scopri in cosa sei bravo
- concentrati davvero sul miglioramento in tale campo
- costruisci la tua cerchia di competenze, così da far crescere i tuoi compensi per queste competenze
- aumenta i tuoi investimenti, facendoti guidare da un esperto.
Questa è stata una delle lezioni più importanti che ho imparato fino ad ora. Ed è anche il mio consiglio più grande per tutti i giovani investitori.
Cercare di giocare al gioco che si può vincere è un segno di umiltà, che è uno dei tratti caratteriali più importanti di un solido investitore.
Il mercato azionario, dice Ken Fisher, è un “grande umiliatore”. E il modo migliore per affrontarlo bene è giocare con completa umiltà, perché è così che ti aiuterai a non farti umiliare troppo o troppo spesso.
Col tempo otterrai ciò che meriti… e, magari, offrirai lo stesso consiglio anche a un ventiseienne, quando ne avrai quarantuno.