Oltre le letture di settore, finalizzate a conoscere e imparare concetti specifici, anche altri testi possono fornirci grandi insegnamenti che, molte volte, si rivelano utili anche nel contesto in cui operiamo.
Libri autobiografici di grandi personaggi, ad esempio, possono farci vedere come il loro mindset abbia fatto la differenza, anche in mezzo a tante difficoltà.
Insomma, dentro ogni storia possiamo trovare qualcosa di utile; nel mio caso, trovo sempre un collegamento con il mondo della finanza e al modo in cui vanno gestiti i soldi.
In particolare, in un libro sulla storia di PIMCO, una delle principali case di investimento nel mondo obbligazionario, e su come è diventata un colosso nel mondo dell’asset management ho trovato uno dei grandi dilemmi della finanza personale.
È meglio concedersi una gioia anticipata, con il rischio di avere un rimpianto in futuro, oppure è preferibile rinunciare a una gioia immediata, con il rischio di avere un rimpianto anticipato?
Cosa può insegnare un libro a un investitore?
Facciamo una piccola parentesi sul libro in questione: The Bond King.
Sullo sfondo di un terribile ambiente di lavoro, molto competitivo e segnato da numerosi atti di bullismo tra colleghi, salta in primo piano la storia dell’ex CEO di PIMCO Mohamed El-Erian.
Tutto inizia con un piccolo spaccato della vita quotidiana e dell’interazione tra genitori e figli. El-Erian una sera si ritrova a rimproverare la figlia di 10 anni.
A un certo punto la figlia gli dice: “Aspetta un minuto” e scompare nella sua stanza. Quando torna, ha in mano un pezzo di carta: un elenco, compilato di suo pugno, di ventidue importanti eventi della sua vita e attività che suo padre aveva perso perché impegnato con il lavoro… il suo primo giorno di scuola, la sua prima partita di calcio, un incontro genitori-insegnanti…
Proprio quell’anno El-Erian aveva ricevuto un bonus di 230 milioni di dollari. Ma che senso avevano tutti quei soldi se non poteva goderseli con le persone amate? Perché lavorare così duramente se compromette le cose che sono davvero importanti nella vita?
“Il mio equilibrio tra lavoro e vita privata era andato fuori di testa e lo squilibrio stava danneggiando il mio rapporto speciale con mia figlia. Non stavo dedicando abbastanza tempo a lei”. Ecco le parole di El-Erian in seguito a questo evento.
Si dimise da CEO di PIMCO non molto tempo dopo.
Equilibrio finanziario: come funziona?
La vita è strana in quanto non esiste un equilibrio quando si tratta delle cose più importanti. Tutti dicono che è importante avere equilibrio, ma molto spesso la cosa sfugge di mano.
Una dieta equilibrata significa mangiare occasionalmente del cibo che non ti piace o rinunciare a qualcosa che ami.
Avere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata significa, a volte, desiderare di lavorare di più e talvolta desiderare di trascorrere più tempo con le persone che ami.
Così come nella finanza, un portafoglio bilanciato significa rinunciare a parte del rialzo per proteggersi da un ribasso.
Mi piacerebbe condividere il segreto per una vita, personale e finanziaria, perfettamente calibrata, ma la verità è che non ci sono segreti per queste cose.
Cosa si intende per equilibrio finanziario?
Fondamentale per qualsiasi individuo o impresa che affronta questioni economiche, l’equilibrio finanziario si riferisce alla capacità di mantenere una situazione di stabilità tra gli investimenti e le spese effettuate.
In pratica, significa che le entrate devono essere in grado di compensare le uscite in modo da mantenere il bilancio in pareggio.
Questo aspetto rappresenta un fattore cruciale perché, in assenza di un equilibrio finanziario, si rischia di dover fronteggiare debiti e difficoltà economiche che potrebbero compromettere il futuro di un’azienda o di una persona.
Quali elementi influenzano l’equilibrio finanziario personale?
Per mantenere l’equilibrio finanziario è necessario tenere in considerazione una serie di fattori esterni e interni che possono influenzare in maniera significativa la tua situazione economica.
Tra i principali elementi troviamo:
- l’assetto patrimoniale generale
- le politiche fiscali e monetarie in corso
- le entrate e i costi ricorrenti
- gli investimenti effettuati.
Finanza e psicologia: rimpianto anticipato
Rinunciare a qualcosa di bello per la paura che in futuro accada qualcosa di brutto in psicologia si chiama “rimpianto anticipato”. Non c’è niente di sbagliato nell’essere previdenti, ma c’è il rischio di perdersi tante cose belle della vita.
E questo discorso vale anche per quanto riguarda lo spendere i soldi.
Come anticipato prima, infatti, uno dei temi più difficili in finanza è trovare l’equilibrio tra spendere soldi ora e risparmiare denaro per il futuro.
Ci sono persone che preferiscono scegliere la prima via e mettere il futuro in secondo piano. Così come altri preferiscono sentirsi tranquilli pensando a un futuro sicuro.
Io mi sento molto affine a questa seconda categoria. Fin da giovane sono sempre stato un grande risparmiatore; sono ancora un grande risparmiatore, ma le mie opinioni sullo spendere i soldi si sono sicuramente evolute nel tempo.
Ogni anno che passa è sempre più evidente che vedere il mio portafoglio investimenti raggiungere un certo valore non mi dà tanta gioia come vivere determinate esperienze, che chiaramente richiedono soldi per essere vissute.
Quindi, chi vince tra gioia anticipata e rimpianto anticipato? Non c’è persona al mondo che possa dirti come spendere i tuoi soldi, cosa è giusto e cosa è sbagliato, a cosa rinunciare e a cosa no.
Ci sono delle linee guida, ci sono dei principi di base ai quali ispirarsi, ma alla fine sono gli obiettivi personali e le disponibilità economiche di ognuno di noi che devono guidare il modo in cui gestiamo le nostre finanze.