Forse mai come in questo momento ci sembra di trovarci in una situazione strana e anomala dal punto di vista dell’economia e di attività e mercati finanziari.
I prezzi delle azioni sembrano troppo alti. I prezzi delle nuove case sembrano troppo alti. I prezzi al consumo sembrano troppo alti. E pure il debito pubblico sembra troppo alto.
Queste situazioni sono cicliche: mercati ribassisti, crisi finanziarie, recessioni, e così via sono caratteristiche di cui non possiamo fare a meno ogni tanto, anche se a nessuno piace sperimentarle.
L’aspetto positivo è che si tratta di preoccupazioni a breve termine, mentre gli unici rendimenti che contano davvero sono quelli a lungo termine.
Partendo, come sempre, dal presupposto che non ci sono certezze né previsioni sicure sul futuro, proviamo a porci alcune domande per ragionare proprio sul lungo termine e ipotizzare come sarà il mercato tra 10 anni…
Tra dieci anni i prezzi delle azioni saranno più alti o più bassi?
Negli ultimi 100 anni circa, in tutti i periodi consecutivi di 10 anni, l’S&P 500 è stato positivo il 95% delle volte.
Certo, possono esserci decenni perduti, non è impossibile. Ma è raro che il mercato azionario resti in rosso per periodi decennali.
Le uniche volte in cui il mercato azionario statunitense è crollato su base decennale sono state in seguito alla Grande Depressione degli anni ’20 e alla Grande Crisi Finanziaria degli anni 2000.
Tra dieci anni i prezzi delle case saranno più alti o più bassi?
Ecco su questo asset abbiamo qualche certezza in meno, soprattutto in un Paese con decrescita demografica come il nostro.
Sicuramente alcuni centri storici e zone turistiche cresceranno ancora di valore, ma la tendenza generale in Italia è ormai in ribasso da 20 anni.
Tra dieci anni i prezzi al consumo complessivi saranno più alti o più bassi?
L’indice dei prezzi al consumo, negli ultimi 100 anni, nei paesi sviluppati, è stato più alto 10 anni dopo nel 93% dei casi.
Anche qui, il periodo della Grande Depressione e l’epoca dei tassi zero dopo la Grande Crisi Finanziaria del 2008 sono le 2 eccezioni.
Possiamo vedere questa situazione anche da un’altra prospettiva, legata ai guadagni, che potrebbe corrispondere alla domanda: i salari saranno più alti o più bassi tra 10 anni?
Tieni conto che per rispondere a quest’altro quesito, vanno considerati fattori come i progressi tecnologici, i cambiamenti demografici e le dinamiche socio-economiche globali.
Se da un lato l’invecchiamento della popolazione in alcune economie avanzate potrebbe esercitare una pressione al rialzo sui salari, a causa della diminuzione della forza lavoro, dall’altro la globalizzazione e la concorrenza potrebbero continuare a tenere bassi i salari.
Pertanto, senza interventi politici mirati, il futuro dei salari potrebbe dipendere in modo significativo dal settore e dalla geografia.
Tra dieci anni l’attività economica mondiale sarà più alta o più bassa?
Negli ultimi 80 anni circa, non c’è stata una sola finestra di 10 anni in cui il prodotto interno lordo mondiale fosse negativo.
In effetti, la crescita del PIL più bassa, su un periodo di 10 anni, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, è stata un aumento di oltre il 30%. Un periodo coinciso con la pandemia della primavera del 2020, che ha visto il più grande calo trimestrale del PIL nella storia economica moderna.
Non voglio essere cieco di fronte ai rischi, ma ti chiedo: preferiresti scommettere su cose che accadono il 3-5% delle volte o su cose che accadono il 95-97% delle volte?
Può essere difficile vedere oltre le preoccupazioni a breve termine quando sappiamo che le cose brutte possono accadere e accadranno. Le azioni cadranno. L’economia si contrarrà. Non ci saranno sempre guadagni.
Tra 10 anni probabilmente il mercato azionario sarà più alto. Tra 10 anni probabilmente i prezzi delle case saranno più bassi. Tra 10 anni probabilmente i prezzi al consumo saranno più alti. E anche l’economia sarà probabilmente più grande.
Uso la parola probabilmente non a caso, perché nessuno può garantire nulla: nei mercati finanziari non esiste “sempre” o “mai”.
Il concetto chiave è che devi risparmiare e investire i tuoi soldi se vuoi tenere il passo. Non investendo nulla, invece, si rischia di rimanere indietro e a mani vuote.
Ecco perché è bene concentrarsi sul lungo termine quando si investe in asset più volatili come i mercati azionari. Lo ripeto: i rendimenti a lungo termine sono gli unici che contano!