L’espressione “educazione finanziaria” può voler dire molte cose. La maggior parte delle persone pensa che l’educazione finanziaria sia correggere le abitudini di spesa risparmiando 5 euro al giorno e investire i soldi in uno strumento finanziario poco conosciuto, suggerito dal cugino dell’amico.
L’educazione finanziaria è molto più di questo. Scopriamo di cosa si tratta.
Cosa si intende per alfabetizzazione finanziaria?
L’alfabetizzazione finanziaria è qualcosa di nuovo per molte persone.
Non è solo una serie di informazioni, è un processo mentale che può richiedere molto tempo per essere acquisito.
Quindi, al contrario di quello che pensano molti, non si devono passare ore e ore a studiare i grafici dei mercati finanziari cercando il momento migliore per comprare.
Piuttosto, alfabetizzazione finanziaria significa iniziare a pensare al denaro in modo diverso.
Educazione finanziaria: elementi da considerare
Una delle cose che sento dire spesso è che se in Italia ci fosse una miglior educazione finanziaria, non ci sarebbe bisogno di banche e consulenti, risparmiando così un sacco di soldi.
Ma la cosa mi fa molto sorridere, perché evidenzia il fatto di non conoscere la professione del consulente oltre a non considerare alcuni fondamentali aspetti. Concentriamoci proprio su due di questi aspetti essenziali:
- la tipologia di investitore
- la necessità di dedicarsi alle proprie finanze.
1. Tipologie di investitori ed educazione finanziaria
Come private banker, incontro diversi tipi di persone, che si approcciano in maniera differente alla finanza.
Possiamo individuare due atteggiamenti prevalenti:
- la persona finanziariamente istruita, che capisce ciò che gli spiego, con la quale condividere le scelte di investimento, e che apprezza la trasparenza e la professionalità che metto nel mio lavoro
- la persona che dice “non ci capisco niente, mi fido di te, fai come se fossero soldi tuoi”.
La differenza tra queste due tipologie di investitori non è solo la loro preparazione e conoscenza nel settore della finanza, ma proprio il modo in cui pensano ai soldi.
Proviamo a mettere in pratica questa differenza di approccio.
Che tipo di investitore sei? Un esempio
Prendiamo due investitori di fantasia: Luca e Marco.
Luca passa molte ore al mese a leggere notizie di finanza, studiare mercati e strumenti finanziari. Riesce a investire in autonomia senza ricorrere all’aiuto di un consulente finanziario.
Luca:
- investe 500 euro al mese
- ha un rendimento annuo del 7%
- accumula 250.000 euro in 20 anni.
Ottimo risultato per Luca!
Marco, pur informandosi di finanza ed essendo consapevole di quello che fa, preferisce affidarsi a un consulente finanziario. Utilizza il tempo che risparmia per studiare e aumentare le sue competenze lavorative, ottenendo un aumento di stipendio di 200 euro al mese.
Marco:
- investe 700 euro al mese
- ha un rendimento del 6% (il 7% di Luca meno l’1% di parcella consulente)
- accumula 319.000 in 20 anni.
Risultato ancora migliore per Marco!
Certo, Luca potrebbe riuscire a fare entrambe le cose, ma per quanto tempo? Le giornate sono di 24 ore per tutti e per poter investire in autonomia e rimanere aggiornati bisogna studiare tanto, sempre.
Guadagnare di più è senza dubbio il modo più veloce per migliorare il tuo potere finanziario. Ma 200 euro in più al mese ti sembrano inverosimili? Tieni conto che il mercato del lavoro premia chi crea valore, e se l’azienda per cui lavori non ti valorizza, ne puoi trovare una disposta a farlo, senza contare la possibilità di avviare una tua attività.
2. Come dedicarsi alle proprie finanze?
Un altro concetto che viene spesso associato a una buona alfabetizzazione finanziaria è quello di “far lavorare i soldi per te”.
Eppure questa idea ci fa commettere l’errore di pensare che le finanze facciano tutto da sole, dimenticando che è comunque necessario lavorare per i propri soldi.
Quindi, che fare? È il momento di mettere in campo una buona alfabetizzazione finanziaria. Parti dalla base:
- predisponi un budget di spesa
- segna entrate e uscite
- conosci le diverse tipologie di strumenti finanziari, tenendo conto dei costi impliciti ed espliciti.
Già questi tre passaggi possono davvero cambiare in meglio la salute finanziaria di tantissime persone.
Tuttavia, non equivale a poter gestire in autonomia il proprio patrimonio, né all’inizio né durante la propria carriera lavorativa.
Tieni sempre presente che la quantità di informazioni su Internet può aiutarti ad avere una buona alfabetizzazione finanziaria, a patto di filtrare bene i contenuti e i concetti a disposizione.
La buona notizia è che, in qualsiasi momento, puoi iniziare a pensare alle tue finanze con un approccio diverso e affidarti a una persona seria e preparata che ti possa guidare in questo percorso.