In finanza ci si chiede spesso: cosa dovrebbe fare un buon investitore? Quando si tratta di investire, infatti, è fondamentale sapere cosa fare, ma può non bastare.

Anche conoscere gli aspetti o gli atteggiamenti da evitare può contribuire alla stabilità del tuo portafoglio. 

In un mercato finanziario in continua evoluzione, è facile farsi prendere dall’ansia e dalla paura di fare scelte sbagliate, dunque analizziamo 5 elementi che non dovrebbero preoccupare un buon investitore.

1. Il guadagno degli altri

La prima cosa di cui non devi preoccuparti come investitore è quanto guadagnano gli altri con i loro investimenti.

L’estrema interconnessione in cui viviamo e i social media ci portano, più spesso di quanto dovremmo, a confrontare il nostro stile di vita con persone che “appaiono” più ricche di noi.

Per non parlare di quando vengono raccontate storie strabilianti su come è stata guadagnata una fortuna; in questi casi è fin troppo facile farsi coinvolgere dal percorso di successo degli altri. 

Eppure, i risultati di queste, o altre persone, non hanno nulla a che fare con te e le tue scelte.

Immagina una gara: ogni corridore ha un tracciato diverso, con ostacoli e traguardi specifici. La situazione negli investimenti è proprio questa. 

Quando confronti i tuoi progressi con i loro, non è solo ingiusto, ma anche insignificante. La situazione di ogni investitore è unica: abbiamo tutti diverse tolleranze al rischio, obiettivi finanziari e strategie di investimento. 

Concentrarsi sugli altri, ti distrae dal tuo percorso e mette in gioco più le emozioni che la logica, con la conseguenza di possibili decisioni sbagliate.

Investire è un viaggio personale. Il tuo obiettivo non è battere gli altri, ma raggiungere i tuoi traguardi finanziari. 

2. Le performance recenti 

Capita a tutti: controllare il proprio portafoglio troppo spesso può essere una tentazione forte a cui resistere.

Il punto è che questo approccio può farci sentire sfiduciati, se i risultati non sono quelli attesi. Ciò che dimentichiamo in questi casi, è che le prestazioni a breve termine non sono un indicatore affidabile del successo a lungo termine.

Le fluttuazioni a breve termine, infatti, fanno parte del gioco, sono del tutto normali. Quello che conta davvero, come ripeto spesso, è la tua strategia a lungo termine e, soprattutto, quanto bene riesci a seguirla. 

Investire è una maratona, non uno sprint. Non ossessionarti sulle performance recenti, chiediti piuttosto se gli investimenti sono in linea con i tuoi obiettivi.

3. Il costo di un investimento

Ecco una delle trappole più grandi in cui si rischia di cadere: restare attaccati alla spesa che un certo strumento finanziario ha richiesto. 

Anche in questo caso è possibile ritrovarsi a prendere decisioni sbagliate dovute a un pregiudizio psicologico che annebbia il proprio giudizio. 

Ti faccio un esempio: immagina di aver acquistato un determinato strumento a 100 € per quota. Il prezzo scende a 80 € e decidi di comprarne di più per ridurre il prezzo medio di acquisto. Il prezzo cala ulteriormente e continui ad acquistare. 

Più o meno intorno al prezzo di 30/40 € ti rendi conto che lo strumento stava scendendo perché l’attività stava andando male. Purtroppo, ora, quello strumento in perdita ha un forte peso nel tuo portafoglio. 

Ti trovi in una situazione scomoda perché eri ancorato al tuo primo prezzo di acquisto: un classico caso di “bias di ancoraggio.

Se ti rendi conto di aver commesso un errore nell’acquisto di uno strumento scadente, tenerlo solo per il costo iniziale più alto non è razionale.

Il prezzo che hai pagato è irrilevante. I buoni investitori si concentrano sul presente e sul futuro. Ciò che conta è il potenziale futuro del mercato. 

4. Il titolo di studio o il livello di QI

Torniamo a parlare di luoghi comuni. Negli investimenti è molto popolare l’idea per la quale bisogna essere un genio della finanza o avere una laurea prestigiosa per avere successo. 

Eppure, anche tenendo conto che i migliori investitori del mondo sono intelligenti e competenti, a fare davvero la differenza è soprattutto il temperamento

Si tratta infatti di persone dotate di pazienza, disciplina e capacità di mantenere la calma sotto pressione; tratti distintivi di un’elevata intelligenza emotiva.

Costruisci la tua resilienza emotiva: la capacità di gestire le emozioni, di restare disciplinato e di prendere decisioni razionali sono più rilevanti della tecnica. 

5. Battere il mercato

Nella finanza, una mentalità competitiva può essere piuttosto dannosa. Pensare di “battere il mercato” o di superare gli altri investitori si rivela un atteggiamento molto insidioso.

La verità è che superare il mercato è estremamente difficile e spesso l’abilità non basta, ma è necessaria anche una buona dose di fortuna, che non possiamo controllare.

Come già detto: non devi battere nessun altro, persona o mercato che sia. Il tuo scopo è arrivare al tuo personale traguardo.

Crea un portafoglio diversificato che si allinei alla tua tolleranza al rischio, al tuo orizzonte di investimento e che sia in grado di sopravvivenza alle crisi economiche e di mercato. 

Investire con successo non significa stare al passo con gli altri, ossessionarsi sui prezzi di acquisto, stressarsi per le performance recenti, affidarsi esclusivamente alle proprie qualifiche accademiche o cercare costantemente di battere il mercato. 

Lasciando andare questi cinque elementi, ti liberi da stress e distrazioni inutili. Puoi quindi concentrarti su ciò che conta davvero: concentrarti sui tuoi obiettivi, costruendo una solida filosofia di investimento a lungo termine, mantenere la disciplina emotiva e restare sulla rotta stabilita.